domenica 23 novembre 2014

PERCHE’ ADERIRE, DA SOCIALISTI E DA LAVORATORI, ALLO SCIOPERO GENERALE DEL PROSSIMO 12 DICEMBRE.




La Rete Socialista aderisce allo sciopero generale, promosso da C.G.I.L. ed U.I.L., per il prossimo 12 dicembre.
Una adesione la nostra che non è un sostegno di facciata ma, più e meglio, un impegno militante volto a convincere il maggior numero possibile di compagne, compagni e cittadini della giustezza e della necessità di questa mobilitazione.
Taluni pensano che scioperare sia un sacrificio spropositato ed essenzialmente inutile.
A tutti costoro occorre dire, ricordare che la posta in gioco è enorme.
Certo scioperare implica, direi necessariamente, un sacrificio economico ma è altresì vero che il Governo Renzi sta conducendo una offensiva organica, senza precedenti, ai diritti acquisiti dei lavoratori di questo Paese.
Di fronte a questa “volontà” di ridimensionare le prerogative dei dipendenti, pubblici e privati, è chiaro che i lavoratori, tutti noi lavoratori abbiamo il diritto e il dovere di reagire.
Possiamo e dobbiamo farlo in un modo democratico qual'è indubitabilmente l'astensione dal lavoro.
Provare a demonizzare questa scelta,questo diritto, come tentano di fare certi settori politici, rischia davvero di trascinare l'Italia in un baratro senza ritorno.
Scegliere, dunque, di esercitare il diritto di sciopero e di farlo nel modo più unitario ed articolato possibile non possiamo accettare che venga demonizzato, tanto più che questa mobilitazione è promossa da due confederazioni sindacali, CGIL ed UIL, la cui fedeltà ai principi costituzionali non può essere messa in discussione da chicchessia.
Lo sciopero generale nazionale del prossimo dicembre è, quindi, una occasione per permettere ad ogni lavoratrice, ad ogni lavoratore, iscritto o no, a CGIL ed UIL, di contare collettivamente e di fare sentire i propri convincimenti.
L'evidente corollario della scelta di scioperare è ovviamente, direi necessariamente il sacrificio economico.
La rinuncia ad una giornata di lavoro che attesta incontrovertibilmente una volontà dichiarata, non viziata di partecipare alla vita sociale, politica ed economica del Paese e quindi di esprimere le proprie opinioni sul merito e sulla sostanza delle decisioni che riguardano i lavoratori .
Lo sciopero del prossimo 12 dicembre dovrà essere , dunque, un messaggio chiaro al Governo Renzi sull'indisponibilità della gran parte dei lavoratori, dei precari italiani ad accettare una riduzione dei loro diritti e delle garanzie a loro tutela.
Abbandonarsi alla rassegnazione, accettare di vedere calare dall'alto, in modo dirigistico, scelte contro-riformiste sul lavoro sarebbe la fine di qualsivoglia rappresentanza sindacale e sociale degna di questo nome per i lavoratori, mutandoli, mutandoci in meri “oggetti” di scelte e decisioni dirigistiche prese altrove.
Solo attraverso forme democratiche di mobilitazione e di lotta, sarà possibile, pertanto, restare “soggetti” capaci di scelte autonome e condivise.
Ciò è particolarmente importante in una fase storico-economica in cui il montante, aggressivo neoliberismo imperante vorrebbe sacrificare alle logiche di profitto i bisogni e le esigenze dei lavoratori e quindi della maggior parte della società.
E' vero che si tratta di processi generalizzati dalle dimensioni ed implicazioni internazionali, globali ma è pur vero che il contrasto a queste “logiche” può e deve passare direi obbligatoriamente per le nostre, diverse varie realtà territoriali che danno forma giuridica e contrattuale ai diritti e ai doveri.
Del resto le proposte del Governo non aggrediscono mere questioni di principio ma minacciano di pesare, se approvate, concretamente, sulla qualità della vita di ogni singolo lavoratore e della sua famiglia.
Di fronte ad un siffatto scenario, punteggiato da linee di indirizzo e proposte irricevibili, noi come Socialisti, come Rete Socialista non abbiamo né tentennamenti né dubbi di sorta e ci poniamo dalla parte dei lavoratori e delle due confederazioni CGIL e UIL , che tutt'altro che casualmente hanno rappresentato e rappresentano, nel mondo del lavoro, punti di vista vicini, storicamente ed organizzativamente, al punto di vista socialista e democratico.
Ci dispiace che altri compagni socialisti provino a dimostrare, sebbene, a dire il vero, sin qui, con scarsi risultati, che il ruolo nostro dovrebbe essere vicino, contiguo e/o sovrapposto a quello del Governo e della sua maggioranza politico-parlamentare,.
A costoro vorremmo ricordare che compito dei socialisti è di stare, sempre, dalla parte dei lavoratori e di difenderne, senza eccezioni, i diritti, da dovunque giungano attacchi ed affondi.

Viva il Socialismo!

Socialismo Sempre!


Fabio Cannizzaro
Componente dell'U.P.
della Rete Socialista

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