Sintesi
dei lavori di Messina del Coordinamento Siciliano per il Rinnovamento Socialista
- Comitato 29 marzo dello scorso 15 maggio
Venerdì a dispetto dell’opprimente
scirocco si è regolarmente svolta la riunione politico-organizzativa promossa
dal Coordinamento Siciliano per il Rinnovamento Socialista - Comitato 29 marzo.
Nell’accogliente
cornice dell’Hotel Sant’Elia, al centro di Messina, sono convenuti da diverse
parti della Sicilia delegazioni di compagni che lavorano nei diversi territori
dell’Isola per rendere possibile la riorganizzazione ed rinnovamento del
Socialismo siciliano secondo le direttrici di massima fissate durante
l’Assemblea di Roma dello scorso 29 marzo e accettate anche dai nostri
rappresentanti isolani.
E’ stata l’occasione
quella messinese per un’analisi avveduta ed un confronto schietto sia sulla
situazione del socialismo peninsulare sia su quella del socialismo siciliano
con un’attenta analisi della situazione socio-economica, politica ed istituzionale
dell’Isola.
I lavori sono stati
introdotti e coordinati dal compagno Fabio
Cannizzaro che ha delineato il quadro complessivo entro il quale i compagni
del Coordinamento sono chiamati a confrontarsi, con speciale attenzione a tutta
una serie di questioni legate all’attuale presenza e al posizionamento di un
serio, credibile soggetto socialista in Sicilia.
Il compagno
Cannizzaro ha posto la questione del Federalismo interno ed esterno affermando
che la soluzione della Questione Siciliana passa la difesa dell’Istituto dell’Autonomia
siciliana.
Istituto che è e
resta centrale per l’affermazione di un forte, credibile movimento socialista
isolano che attraverso la difesa dell’Autonomia si proponga non di difendere
dei privilegi ma semmai l’esercizio di concreti, effettivi diritti per i
siciliani.
Siciliani, la
maggioranza dei quali sono onesti lavoratori, bravi cittadini nemici di ogni arbitrio
e delle mafie.
Occorre in questa
prospettiva dunque avere coscienza che la lotta per la soluzione della Questione
siciliana chiama in causa necessariamente anche e necessariamente il tema di
una migliore aggregazione dei popoli europei e della qualità dei rapporti con
quelli del Mediterraneo.
Solo attraverso
questa prospettiva d’insieme e sfuggendo da scorciatoie neocentraliste e/o da
derive scioviniste in senso sicilianistico noi potremo affermare un compiuto, autocentrato
e aperto punto di vista siciliano e socialista.
Particolare
attenzione ha poi posto Cannizzaro alla questione della riorganizzazione
socialista in Sicilia. Sbaglierebbe chi leggesse l’iniziativa del Coordinamento
come un prolungamento della lotta interna al PSI. Per noi, infatti, non si
tratta di porre, ora e qui, la questione del futuro del PSI come organizzazione
politica autonoma o satellite del PD, tanto più che la maggior parte delle
compagne e dei compagni che aderiscono al processo rappresentato dal coordinamento
oggi non sono iscritti al PSI, quanto di lavorare ad una prospettiva più ampia
di rinnovamento e riorganizzazione dell’intero corpo del movimento socialista
isolano e peninsulare, sottraendolo all’inessenzialità politica.
Chiarito ciò appare
evidente che la questione non è, non è mai stata e mai sarà di porsi o
contrapporsi a questa o a quella organizzazione politica, quanto di costruire
un consenso intorno ai valori socialisti che solo può garantire la centralità
dei nostri principi nel processo di riaggregazione della sinistra che si
staglia necessario all’orizzonte, se non vogliamo essere condannati a dipendere
dal neocentrista e neocentralista PD.
Per questo stiamo
lavorando e per questo noi socialisti siciliani andremo a Roma il 27 giugno
portando le nostre analisi e rappresentando la nostra posizione.
Dopo la relazione di
Cannizzaro hanno portato i loro contributi ai lavori i compagni Massimiliano Musso, Alfonso Fratacci, Santo
Andaloro, Angelina Martino, Antonello Longo, Gaetano Cilla, Nino Gulisano ed Armando
Esposito mentre sono stati letti messaggi di adesione ai lavori di diversi
compagni e compagne tra cui per tutti ricordiamo Leonardo D’Angelo e Isidoro
La Spina.
Ha inoltre preso
parte ai lavori anche Carmelo Nucera
in rappresentanza dei compagni impegnati in Calabria a definire
territorialmente uno specifico ma equivalente processo.
Nell’intervento del
compagno Massimiliano Musso, espressione
delle realtà agrigentine, è emersa la necessità di caratterizzare l’azione e la
presenza del Coordinamento Siciliano per il Rinnovamento Socialista - Comitato
29 marzo come capace di porre i socialisti d’oggi alla testa dell’azione
democratica per l’eliminazione dei privilegi definendo un modello economico
nuovo, vocato ai bisogni dei siciliani, che muova dal concetto di reddito in
una prospettiva di economia di comunione. In tale prospettiva Musso ha posto, a
suo avviso, come centrale per il Coordinamento di farsi propugnatore del REDDITO
MINIMO DI CITTADINANZA. Musso ha proseguito, poi, il suo ragionamento
ponendo come centrali i temi della scuola, della sanità, dell’equità e della
lotta alla mafia. A poi preso la parola il compagno Alfonso Fratacci, espressione delle realtà territoriali nebroidee,
che ha posto l’accento sia sull’importanza di porre al centro dell’iniziativa i
Valori e i Principi socialisti sia sulla centralità di un’azione politica che
parta dai Territori. Occorre creare un’organizzazione socialista di tipo nuovo,
federale non centralizzata e per fare questo occorre pensare ed usare mezzi
nuovi. E’ quindi intervenuto il compagno Carmelo
Nucera che ha portato agli intervenuti il saluto e il contributo delle
compagne e dei compagni socialisti della vicina, amata Calabria.
Nucera nel suo
intervento forte anche dell’esperienza maturata in un’organizzazione quale la
Lega Socialista della Magna Grecia ha posto attraverso le esperienze maturate il
tema di come i socialisti possano mantenere ed inverare i propri valori.
Nucera ha detto che
noi socialisti pur essendo una parte importante della sinistra e quindi del
processo di riarticolazione della sinistra non siamo l’intero processo.
A suo avviso il socialismo non può più essere
rappresentato dalle scelte fatte dal PSI, dalla sua attuale dirigenza e
maggioranza interna. La prossima scadenza quindi del 27 giugno rappresenterà
per i compagni del Risorgimento Socialista in Italia e del Rinnovamento socialista
in Sicilia l’occasione per sciogliere il nodo della presenza, dell’azione e
della prospettiva da dare al socialismo in questa prima parte del XXI secolo in
Calabria, come in Sicilia come nel resto del Mezzogiorno e d’Italia.
Ha quindi preso la
parola per un breve ma denso intervento il compagno Santo Andaloro, che ha portato l’esperienza di compagno impegnato
nel sindacato e specificatamente nella UIL.
Andaloro, già
presente a Roma lo scorso 29 marzo, ha posto la sua riflessione sui temi della
comunicazione attenzionando in particolare il modo di usare i nuovi strumenti
di comunicazione e di scambio quali sono, ad esempio, i social network
rilevando né l’importanza ma invitando i compagni a non tralasciare, in questa
fase organizzativa, l’organizzazione e l’apertura nei diversi Territori
Siciliani di Circoli di modo da farne presidi di riaggregazione territoriale
del socialismo siciliano.
Nel suo intervento il
compagno Antonello Longo ha detto di
riconoscersi pienamente nel quadro di riferimento delineato dal compagno
Cannizzaro ed ha quindi posto analiticamente all’attenzione dei presenti una
serie di “priorità”.
Muovendo dal quadro
generale ovvero ponendo in termini politici la necessità di contribuire, da
socialisti, a creare, insieme ad altre parti della gauche, una forza a sinistra
del PD si è interrogato su quale debba essere il ruolo dei socialisti in questo
processo.
Delineato questo
passaggio, Longo ha posto, in modo coordinato, il tema di come questo processo
debba essere affrontato in Sicilia. Longo ha chiamato in causa il tema centrale
del ruolo dell’Autonomia siciliana e del rapporto che con questa i socialisti
possono e debbono avere.
Il problema e quello
di un rapporto squilibrato tra Centro e Sicilia. Nell’affermare questo occorre
avere il coraggio di dire che non solo la politica non ha soluzioni ma è oggi,
in Sicilia come altrove, parte rilevante del problema.
Longo ha posto quindi
il problema poco dibattuto e attenzionato del tentativo fatto da questo
Esecutivo e da settori importanti della sua maggioranza politica di intraprendere
una concentrazione di potere politico, economico e sociale avviando una
ricentralizzazione del Paese, cercando di togliere sostanza e spazio al sistema
delle Autonomie regionali, siano esse Speciali o Ordinarie.
Tutto ciò non tanto
per questioni ideali ma piuttosto perché la neocentralizzazione è funzionale a
quelle reti di servizi che attirano capitali finanziari globalizzati e che di
questi capitali spesso sono anche espressione.
E’ poi intervenuto Gaetano Cilla che nuovo del processo in atto ha presentato se
stesso, la propria storia politica e personale ai presenti concordando sulle
analisi e dicendosi convinto che una siffatta prospettiva possa dare
rappresentanza ai bisogni dei siciliani d’oggi.
Ha portato un veloce ma intenso saluto anche il compagno Armando Esposito esponente della nuova leva del socialismo eoliano che con il suo entusiasmo ha galvanizzato i presenti. Ha infine preso la parola
il compagno Nino Gulisano che ha
posto, a sua volta, in modo articolato e completo, l’attenzione su temi come
quelli del meridionalismo da rinnovare e della difesa dei diritti dei siciliani
insiti nella Carta Statutaria.
Gulisano ha inoltre
riflettuto su temi correlati come quelli della difesa della cultura, del
paesaggio, dei beni culturali isolani, invitando tutti i socialisti ad unire i
propri sforzi per restituire centralità ed essenzialità a sinistra al pensiero
ed ai valori socialisti, cosa per cui è nato il Coordinamento Siciliano per il
Rinnovamento Socialista - Comitato 29 marzo.
Infine la riunione si
è conclusa con la decisione presa all’unanimità, di preparare e stilare un
documento dei compagni siciliani che sia la sintesi argomentata di quanto
dibattuto con la quale partecipare unitariamente all’Assemblea del prossimo 27
giugno, in cui siano riportate e sintetizzate le imprescindibili,
irrinunciabili linee di prospettiva dei socialisti siciliani per
l’organizzazione del socialismo di domani e del futuro, in Sicilia, in Italia
ed in Europa.
Franco
Nizza