A Livorno, cento anni fa oggi, si consumava, nelle condizioni
date, lo strappo in assoluto più divisivo nella storia del movimento operaio e
socialista italiano ovvero la separazione tra socialisti e comunisti.
In tutti questi anni si sono poi determinati, in diverse fasi
e momenti, riavvicinamenti temporanei e allontanamenti altrettanto transitori
tuttavia mai, gli uni e gli altri, fatta eccezione solo per alcune schiere o fanatizzate
o ultraidentitariste, hanno dimenticato ed essenzialmente superato il “lutto”
di una separazione che, comunque la si pensi, indebolì ed ancora indebolisce la
sinistra di questo Paese.
Le ragioni e/o i torti del 1921 nel fluire del tempo si sono
sedimentate in una valutazione politica e storica che è oramai complessivamente
accettata ed assodata.
L’anniversario di oggi può e deve essere semmai l’occasione
opportuna, senza dimenticare nulla di quegli eventi e delle esperienze
correlate, per definire tutti insieme, socialisti e comunisti, dialetticamente
le ragioni nell’oggi di una ricomposizione della sinistra nell’ottica di
un’azione e di una lotta comune, condivisa in un momento, quello attuale, in
cui in Italia si avverte forte la necessità di una sinistra, vera e praticata
che sia all’altezza delle sfide del presente e che dia risposte ai bisogni e
alle aspirazioni delle masse lavoratrici e popolari italiane.
Saremo tutti noi all’altezza?
Fabio Cannizzaro
Istituto di Cultura
Politica per la Questione Siciliana – xQS