domenica 17 gennaio 2021

Sottraiamo ad un ingiusto oblio il ricordo di un sincero socialista siciliano: SEBASTIANO BONFIGLIO

 


In questi giorni in cui molti ricordano il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano e la conseguente scissione con cui si diede vita al Partito Comunista d’Italia come socialista di sinistra siciliano voglio ricordare il compagno Sebastiano Bonfiglio, che di quell’importante, cruciale congresso, di cui ricorre il centenario,  fu anche protagonista non secondario.

Siciliano, dell’allora cittadina di Monte San Giuliano (oggi Valderice), partecipò da giovanissimo ai Fasci siciliani dei lavoratori insieme al padre e poi aderì al PSI arrivando a divenire segretario provinciale del trapanese.

Fu esponente di spicco della componente massimalista del partito nota anche al’epoca come quella dei “comunisti unitari” che era maggioritaria tra i socialisti d’allora e guidata da Giacinto Menotti Serrati.

In occasione di quel tumultuoso congresso livornese Bonfiglio venne anche eletto, dopo l’abbandono degli scissionisti, nella Direzione del PSI. 

Poco più di un anno dopo questi eventi Sebastiano Bonfiglio, che era sindaco socialista di Monte San Giuliano che allora coinubava le attuali cittadine di Erice, Valderice, S. Vito lo Capo e Buseto Palazzolo, venne vilmente assassinato il 10 giugno 1922 dalla mafia agraria che vedeva in lui un freno ai propri interessi. 

Nel centesimo anniversario del Congresso di Livorno credo sia giusto e doveroso ricordare la figura di questo socialista siciliano che diede la vita per i suoi ideali e che rappresentava insieme a molti altri isolani come, ad esempio, Arturo Vella  un punto di vista attento per un socialismo siciliano  attivo, militante e di classe.

Grazie compagno Bonfiglio!


Fabio Cannizzaro

Istituto di Cultura Politica

per la Questione Siciliana - xQS

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