Sinceramente negli ultimi 25 anni non
abbiamo creduto realizzabile e men che meno, al momento, l’unità dei socialisti.
Quello che, invece, oggi, riteniamo proponibile e realizzabile è il
fissare realisticamente una LINEA D’AZIONE COMUNE tra tutti coloro che si
dicono socialisti, a patto che questi,
le loro organizzazioni e gruppi,
condividano alcune fondamentali “necessità” politiche.
Nello specifico come xQS e come Coordinamento
dei Circoli Socialisti, espressioni organizzate del socialismo di sinistra
siciliano e federalista, individuiamo precisamente quali basilari priorità:
a) Il
riconoscimento del superamento, politico e concettuale, attualmente, di
qualsivoglia forma, declinata e declinabile, di centrosinistra ed il
riconoscimento che il ruolo e l’azione dei socialisti si svolge, con autonomia
organizzativa e di pensiero, a sinistra;
b) Il
superamento esplicito di qualunque forma di sovranismo neo-centralista quale
sponda prioritaria e privilegiata per l’azione socialista;
c) Accettazione
della necessità sociale e politica di un ripensamento, in chiave antifascista della
forma Stato in prospettiva federalista secondo la migliore tradizione del
socialismo italiano, facendo tesoro delle esperienze virtuose e solidali dell’autonomismo
costituzionale, quello vero ;
d) Rilancio
di una reale, forte vertenzialità sociale riguardo i diritti e le aspirazioni
dei lavoratori, degli inoccupati, disoccupati e dei disagiati di questo Paese;
e) Pianificazione
politica, economica e sociale di una
campagna per il rilancio del Sud, dei diversi Sud del Paese, rifiutando la loro
marginalizzazione o strumentalizzazione in mera chiave elettoralistica.
È per noi fondamentale, inoltre,
non rinunciare, sottovalutare o depotenziare il nostro essere socialisti di
sinistra, con il nostro background di lotte, intuizioni ed elaborazioni, che
nel suo divenire cronologico e politico, rappresentano una “traccia” a cui non
vogliamo e non dobbiamo rinunciare.
Altre elaborazioni e pratiche
politiche propongono, invece, scenari in cui assistiamo a una serie di prassi
praticate in ciò che resta dell’area socialista per cui taluni provano a
disarticolare la presenza socialista in funzione di certo neo-centrismo mentre
altri, specie nel campo del socialismo di sinistra, in funzione opposta alla precedente ma di
fatto speculare con una sorta di rinunciatario aprirsi, di fatto, acriticamente
e troppo ottimisticamente alle ragioni di certo postcomunismo, anziché far
valere concretamente le nostre di altre storie, di altre prassi e tradizioni.
Dinnanzi a un siffatto scenario noi
scegliamo una terza via, socialista, di sinistra ma non intenzionata a
rinunciare a poter proporre alla sinistra un nostro originale punto di vista,
rifiutando, inoltre, scorciatoie sovraniste che sono pericolose per il
movimento socialista e per il Paese.