“Noi siamo socialisti
perché crediamo possibile cambiare il mondo” era così che si esprimeva, in
anni lontani ma non troppo, Riccardo Lombardi.
La sua affermazione per chi come me si è formato sulle
analisi di Lombardi conserva, ancor oggi, una centralità che testimonia con chiarezza
perché i socialisti di sinistra abbiano scelto di differenziare il loro
percorso politico-organizzativo da quello di altri settori dell’ex area
socialista. Gruppi e organizzazioni questi che pongono, al centro della loro
prospettiva la mera “rinascita” di
una struttura, immaginata il più simile possibile a quel PSI che oramai si
sciolse definitivamente nel lontano 1994. Costoro, a nostro avviso, confondono
il mezzo con il fine.
Vorrebbero, infatti, un rinato, novello PSI, più per
rivendicare una struttura d’appartenenza che per perseguire i fini politici del
socialismo. Il loro scopo, ne siano consci o no, è primariamente
autoreferenziale ed essenzialmente reducistico.
Noi, invece, miriamo a tornare ad offrire alle donne, agli uomini,
ai lavoratori di questo Paese, dei suoi diversi, peculiari Territori un
socialismo militante, che in virtù del suo essere organizzato, sia in grado di
lottare per cambiare il mondo e da sinistra.
Appare del tutto evidente che questi due “tipi” di socialismo sono destinati ad
allontanarsi sempre più. Chi ha scelto come noi la “strada” prospettata da Riccardo Lombardi, non attende eventi
esterni, aggregativi o presunti tali, ma opera, dal basso, dal concreto, per
riportare un’azione sociale e politica, socialista tra la gente. Tertium non
datur.
Socialismo Sempre!
Fabio Cannizzaro
Coordinatore regionale siciliano e componente
dell’Esecutivo
nazionale di Risorgimento Socialista