lunedì 18 maggio 2015

AVANZA IL SOCIALISMO SICILIANO !




Sintesi dei lavori di Messina del Coordinamento Siciliano per il Rinnovamento Socialista - Comitato 29 marzo dello scorso 15 maggio

Venerdì a dispetto dell’opprimente scirocco si è regolarmente svolta la riunione politico-organizzativa promossa dal Coordinamento Siciliano per il Rinnovamento Socialista - Comitato 29 marzo.
Nell’accogliente cornice dell’Hotel Sant’Elia, al centro di Messina, sono convenuti da diverse parti della Sicilia delegazioni di compagni che lavorano nei diversi territori dell’Isola per rendere possibile la riorganizzazione ed rinnovamento del Socialismo siciliano secondo le direttrici di massima fissate durante l’Assemblea di Roma dello scorso 29 marzo e accettate anche dai nostri rappresentanti isolani.
E’ stata l’occasione quella messinese per un’analisi avveduta ed un confronto schietto sia sulla situazione del socialismo peninsulare sia su quella del socialismo siciliano con un’attenta analisi della situazione socio-economica, politica ed istituzionale dell’Isola.
I lavori sono stati introdotti e coordinati dal compagno Fabio Cannizzaro che ha delineato il quadro complessivo entro il quale i compagni del Coordinamento sono chiamati a confrontarsi, con speciale attenzione a tutta una serie di questioni legate all’attuale presenza e al posizionamento di un serio, credibile soggetto socialista in Sicilia.
Il compagno Cannizzaro ha posto la questione del Federalismo interno ed esterno affermando che la soluzione della Questione Siciliana passa la difesa dell’Istituto dell’Autonomia siciliana.
Istituto che è e resta centrale per l’affermazione di un forte, credibile movimento socialista isolano che attraverso la difesa dell’Autonomia si proponga non di difendere dei privilegi ma semmai l’esercizio di concreti, effettivi diritti per i siciliani.
Siciliani, la maggioranza dei quali sono onesti lavoratori, bravi cittadini nemici di ogni arbitrio e delle mafie.
Occorre in questa prospettiva dunque avere coscienza che la lotta per la soluzione della Questione siciliana chiama in causa necessariamente anche e necessariamente il tema di una migliore aggregazione dei popoli europei e della qualità dei rapporti con quelli del Mediterraneo.
Solo attraverso questa prospettiva d’insieme e sfuggendo da scorciatoie neocentraliste e/o da derive scioviniste in senso sicilianistico noi potremo affermare un compiuto, autocentrato e aperto punto di vista siciliano e socialista.
Particolare attenzione ha poi posto Cannizzaro alla questione della riorganizzazione socialista in Sicilia. Sbaglierebbe chi leggesse l’iniziativa del Coordinamento come un prolungamento della lotta interna al PSI. Per noi, infatti, non si tratta di porre, ora e qui, la questione del futuro del PSI come organizzazione politica autonoma o satellite del PD, tanto più che la maggior parte delle compagne e dei compagni che aderiscono al processo rappresentato dal coordinamento oggi non sono iscritti al PSI, quanto di lavorare ad una prospettiva più ampia di rinnovamento e riorganizzazione dell’intero corpo del movimento socialista isolano e peninsulare, sottraendolo all’inessenzialità politica.
Chiarito ciò appare evidente che la questione non è, non è mai stata e mai sarà di porsi o contrapporsi a questa o a quella organizzazione politica, quanto di costruire un consenso intorno ai valori socialisti che solo può garantire la centralità dei nostri principi nel processo di riaggregazione della sinistra che si staglia necessario all’orizzonte, se non vogliamo essere condannati a dipendere dal neocentrista e neocentralista PD.
Per questo stiamo lavorando e per questo noi socialisti siciliani andremo a Roma il 27 giugno portando le nostre analisi e rappresentando la nostra posizione.
Dopo la relazione di Cannizzaro hanno portato i loro contributi ai lavori i compagni Massimiliano Musso, Alfonso Fratacci, Santo Andaloro, Angelina Martino, Antonello Longo, Gaetano Cilla, Nino Gulisano ed Armando Esposito mentre sono stati letti messaggi di adesione ai lavori di diversi compagni e compagne tra cui per tutti ricordiamo Leonardo D’Angelo e Isidoro La Spina.
Ha inoltre preso parte ai lavori anche Carmelo Nucera in rappresentanza dei compagni impegnati in Calabria a definire territorialmente uno specifico ma equivalente processo.
Nell’intervento del compagno Massimiliano Musso, espressione delle realtà agrigentine, è emersa la necessità di caratterizzare l’azione e la presenza del Coordinamento Siciliano per il Rinnovamento Socialista - Comitato 29 marzo come capace di porre i socialisti d’oggi alla testa dell’azione democratica per l’eliminazione dei privilegi definendo un modello economico nuovo, vocato ai bisogni dei siciliani, che muova dal concetto di reddito in una prospettiva di economia di comunione. In tale prospettiva Musso ha posto, a suo avviso, come centrale per il Coordinamento di farsi propugnatore del REDDITO MINIMO DI CITTADINANZA. Musso ha proseguito, poi, il suo ragionamento ponendo come centrali i temi della scuola, della sanità, dell’equità e della lotta alla mafia. A poi preso la parola il compagno Alfonso Fratacci, espressione delle realtà territoriali nebroidee, che ha posto l’accento sia sull’importanza di porre al centro dell’iniziativa i Valori e i Principi socialisti sia sulla centralità di un’azione politica che parta dai Territori. Occorre creare un’organizzazione socialista di tipo nuovo, federale non centralizzata e per fare questo occorre pensare ed usare mezzi nuovi. E’ quindi intervenuto il compagno Carmelo Nucera che ha portato agli intervenuti il saluto e il contributo delle compagne e dei compagni socialisti della vicina, amata Calabria.
Nucera nel suo intervento forte anche dell’esperienza maturata in un’organizzazione quale la Lega Socialista della Magna Grecia ha posto attraverso le esperienze maturate il tema di come i socialisti possano mantenere ed inverare i propri valori.
Nucera ha detto che noi socialisti pur essendo una parte importante della sinistra e quindi del processo di riarticolazione della sinistra non siamo l’intero processo.
 A suo avviso il socialismo non può più essere rappresentato dalle scelte fatte dal PSI, dalla sua attuale dirigenza e maggioranza interna. La prossima scadenza quindi del 27 giugno rappresenterà per i compagni del Risorgimento Socialista in Italia e del Rinnovamento socialista in Sicilia l’occasione per sciogliere il nodo della presenza, dell’azione e della prospettiva da dare al socialismo in questa prima parte del XXI secolo in Calabria, come in Sicilia come nel resto del Mezzogiorno e d’Italia.
Ha quindi preso la parola per un breve ma denso intervento il compagno Santo Andaloro, che ha portato l’esperienza di compagno impegnato nel sindacato e specificatamente nella UIL.
Andaloro, già presente a Roma lo scorso 29 marzo, ha posto la sua riflessione sui temi della comunicazione attenzionando in particolare il modo di usare i nuovi strumenti di comunicazione e di scambio quali sono, ad esempio, i social network rilevando né l’importanza ma invitando i compagni a non tralasciare, in questa fase organizzativa, l’organizzazione e l’apertura nei diversi Territori Siciliani di Circoli di modo da farne presidi di riaggregazione territoriale del socialismo siciliano.
Nel suo intervento il compagno Antonello Longo ha detto di riconoscersi pienamente nel quadro di riferimento delineato dal compagno Cannizzaro ed ha quindi posto analiticamente all’attenzione dei presenti una serie di “priorità”.
Muovendo dal quadro generale ovvero ponendo in termini politici la necessità di contribuire, da socialisti, a creare, insieme ad altre parti della gauche, una forza a sinistra del PD si è interrogato su quale debba essere il ruolo dei socialisti in questo processo.
Delineato questo passaggio, Longo ha posto, in modo coordinato, il tema di come questo processo debba essere affrontato in Sicilia. Longo ha chiamato in causa il tema centrale del ruolo dell’Autonomia siciliana e del rapporto che con questa i socialisti possono e debbono avere.
Il problema e quello di un rapporto squilibrato tra Centro e Sicilia. Nell’affermare questo occorre avere il coraggio di dire che non solo la politica non ha soluzioni ma è oggi, in Sicilia come altrove, parte rilevante del problema.
Longo ha posto quindi il problema poco dibattuto e attenzionato del tentativo fatto da questo Esecutivo e da settori importanti della sua maggioranza politica di intraprendere una concentrazione di potere politico, economico e sociale avviando una ricentralizzazione del Paese, cercando di togliere sostanza e spazio al sistema delle Autonomie regionali, siano esse Speciali o Ordinarie.
Tutto ciò non tanto per questioni ideali ma piuttosto perché la neocentralizzazione è funzionale a quelle reti di servizi che attirano capitali finanziari globalizzati e che di questi capitali spesso sono anche espressione.
 E’ poi intervenuto Gaetano Cilla che nuovo del processo in atto ha presentato se stesso, la propria storia politica e personale ai presenti concordando sulle analisi e dicendosi convinto che una siffatta prospettiva possa dare rappresentanza ai bisogni dei siciliani d’oggi.
Ha portato un veloce ma intenso saluto anche il compagno Armando Esposito esponente della nuova leva del socialismo eoliano che con il suo entusiasmo ha galvanizzato i presenti.  Ha infine  preso la parola il compagno Nino Gulisano che ha posto, a sua volta, in modo articolato e completo, l’attenzione su temi come quelli del meridionalismo da rinnovare e della difesa dei diritti dei siciliani insiti nella Carta Statutaria.
Gulisano ha inoltre riflettuto su temi correlati come quelli della difesa della cultura, del paesaggio, dei beni culturali isolani, invitando tutti i socialisti ad unire i propri sforzi per restituire centralità ed essenzialità a sinistra al pensiero ed ai valori socialisti, cosa per cui è nato il Coordinamento Siciliano per il Rinnovamento Socialista - Comitato 29 marzo.
Infine la riunione si è conclusa con la decisione presa all’unanimità, di preparare e stilare un documento dei compagni siciliani che sia la sintesi argomentata di quanto dibattuto con la quale partecipare unitariamente all’Assemblea del prossimo 27 giugno, in cui siano riportate e sintetizzate le imprescindibili, irrinunciabili linee di prospettiva dei socialisti siciliani per l’organizzazione del socialismo di domani e del futuro, in Sicilia, in Italia ed in Europa.


Franco Nizza

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