mercoledì 11 febbraio 2015

RICORDANDO UN GRANDE SOCIALISTA FRANCESE ED EUROPEO, JEAN POPEREN




Sbaglierebbe, sottovalutando il nostro progetto politico chi pensasse che un soggetto politico socialista chiaramente orientato a sinistra in Italia, possa e voglia fare a meno di una rete di rapporti, interessenze e scambi di notizie, riflessioni ed analisi.
L’essere socialisti a sinistra richiede, direi necessariamente, la capacità ad essere attenti alla storia del movimento operaio e socialista europeo ed internazionale.
In questa prospettiva non poteva sfuggirci in questo 2015, il novantesimo anniversario di nascita di un compagno socialista francese, purtroppo scomparso 18 anni fa. Mi riferisco all’indimenticato Jean Poperen .
Jean Poperen era nato il 9 gennaio del 1925. Fu dapprima militante comunista. Mosse infatti i suoi primi passi politici nel Partito comunista francese . Da giovane comunista a Parigi partecipò all’azione clandestina della Resistenza. Alla Liberazione, divenne segretario nazionale degli studenti comunisti.
Fu un comunista "allineato", talora anche intransigente, ma sempre brillante e gran lavoratore al punto che gli fu proposto di lavorare per il Cominform.
Venne incaricato, tra il 1952 e il 1953, di curare l’adattamento in francese dei testi comunisti sovietici.
In questo periodo fu anche a Bucarest dove ebbe modo di riflettere sul "comunismo reale", e particolarmente sull'antisemitismo di stato dei paesi dell'est. Tutto ciò lo portò velocemente a rinunciare al suo impegno nel Cominform per ritornare in Francia, dove diventa segretario della cellula comunista del sedicesimo arrondissement di Parigi.
Fu solo però nel 1956 che si consumò la rottura con il comunismo e con il PCF. Il "rapporto Kruschev", e soprattutto il silenzio nel merito della direzione del PCF prima e poi l'intervento sovietico in Ungheria Lo convinsero definitivamente che l’opzione comunista sovietica rappresentava un vicolo cieco.
Nel 1958, partecipa alla creazione del "comité provisoire de liaison pour la réunification du mouvement ouvrier", (comitato provvisorio di collegamento per la riunificazione del movimento operaio), più conosciuto sotto il nome della rivista “ Tribune de Communisme”.
Nel 1959, viene espulso dal PCF. Durante gli anni sessanta Jean Poperen è impegnato nella ricerca dell'unità della sinistra francese. Fin da 1960, si mette in contatto coi dirigenti del PSU e partecipA attivamente alla creazione del Partito Socialista Autonomo di cui diventa uno dei dirigenti.
In seno a questo partito, spesso diviso, Poperen anima una corrente definita "unitaria", favorevole all'unità di tutta la sinistra. La sua è una lotta contro l’ala "modernista" del partito, incarnata da Gilles Martinet e Michel Rocard.
Poperen a partire dal 1963 diventa il leader riconosciuto della minoranza del PSU e e lotta contro il “nuovo tecnicismo borghese” della maggioranza del partito.
Dopo il congresso del 1967 che vede prevalere l'orientamento "modernista" del PSU che, in maggioranza, rifiuta di integrarsi con la FGDS per la candidatura di François Mitterrand alle elezioni presidenziali del 1965. E’ di questo periodo il duro giudizio di Poperen che paragonerà pubblicamente la direzione del PSU ad una "setta". Una presa di posizione che gli varrà l’espulsione.
Poperen non demorde e con altri compagni e compagne crea l' Unione dei gruppi e club socialisti (UGCS).
Nell'aprile 1968, l'UGCS si unisce alla FGDS, e Jean Poperen diventa membro dell'ufficio politico di questa federazione. Dopo l'insuccesso del Congresso di Alfortville , l'UGCS è parte fondante del processo di rifondazione del Partito Socialista (PS) al Congresso di Issy-il-Moulineaux.
All'epoca del Congresso di Epinay, nel 1971 che vede l'unità dei socialisti realizzarsi, deposita una mozione che ottiene il 12%. In quell’occasione sostiene Alain Savary contro François Mitterrand.
Poperen difende la prospettiva dell’l'unione della sinistra francese, ma, non vuole coalizzarsi, con quelli che, in seno alla SFIO, hanno sempre difeso l'alleanza al centro, e che sostengono Gaston Defferre, la mozione ha ottenuto il 29% dei voti, appoggiando Mitterrand.
Dubita della loro sincerità esi oppone a questa “ alleanza d’apparato” che gli sembra mirare soprattutto a sbarazzarsi definitivamente di Guy Mollet.
In breve la corrente animata da Jean Poperen, chiamata prima “Rassembler à Gauche”, poi "Nouveau Monde 92", diviene una delle componenti strutturali del partito socialista fino all'inizio degli anni Novanta. Avvicinatosi alla maggioranza mitterrandiana fin da 1973, dopo che la sua mozione ebbe ottenuto solo il 5% dei consensi in seno al PS, questa corrente si ritrova soprattutto intorno al bimestrale , Synthèses flash, diretto da Colette Audry che sarà pubblicato ininterrottamente dal 1969 al 1997.
Jean Poperen è designato , nel 1973, responsabile nazionale del Partito Socialista per le politiche industriali. Poco entusiasta per l’entrata nel partito dei “rocardiani”, unisce le sue forze a quelle della mozione mitterandiana all'epoca del congresso di Pau nel 1975 e diventa responsabile nazionale per la propaganda, poi responsabile nazionale per il coordinamento dopo il congresso di Metz del 1979.
E’ Lui che regge ufficialmente il peso dell'organizzazione della campagna presidenziale del 1981, e tuttavia è tenuto fuori dal “cerchio magico” mitterandiano in cui forti sono i “manovrismi”.
Dopo la vittoria di François Mitterrand a Presidente della Repubblica e l’elezione alla carica di Segretario del PS di Lionel Jospin, Jean Poperen diventa , pure restando responsabile nazionale al coordinamento, il numero due del Partito Socialista.
L'esperienza della sinistra al potere mette tuttavia Poperen in una situazione difficile, diviso com’è tra la sua lealtà verso il governo e l’evidente contraddizione tra i suoi orientamenti e le scelte dell'esecutivo.
Ciò si manifesta nelle diverse prese di posizione rilevabili tra “ Synthèses flash” e quelle personali di Poperen .
La contraddizione finalmente esplode sulla questione della laicità e dopo l’accantonamento del progetto Savary per l’ unificazione del servizio pubblico di educazione, nel 1984. Poperen non trattiene più la sua collera.
La corrente è rilanciata intorno al 1986, con una grande riunione nella sala della Mutualità, a Parigi. Sebbene rinuncia, nel 1987, a presentare un’autonoma mozione al Congresso di Lille, Egli esprime però dalla tribuna il proprio scontento che fa emergere quanto ampie siano le divergenze rispetto alla maggioranza del PS. Questo attacco che ha come obiettivo il segretario, Lionel Jospin, gli costerà il posto di numero due del partito e la perdita di tutte responsabilità politiche.
All'epoca del Congresso di Rennes, prova ad approfittare dell’implosione della corrente mitterrandista e tenta di conquistare la direzione del partito. Ma la sua mozione ottiene solo il 7,5%, piegando irrimediabilmente le sue illusioni. Il contraccolpo sulla sua corrente è forte. Jean-Marc Ayrault considerato fino ad allora il suo "delfino" si gancia e lo abbandona.
“ Synthèses flash” perde la collaborazione di Colette Audry che muore nel 1991. Infine, la posizione di Poperen favorevole all’ intervento militare all'epoca della Guerra del Golfo spacca la corrente e lo allontana particolarmente dai giovani.
Dopo l'insuccesso alle elezioni legislative del 1993, presenta una mozione che ottiene ancora l’ 11% dei consensi al congresso della Bourget.
La mozione presentata da Poperen appare molto critica nei confronti del segretario Michel Rocard, fustigando particolarmente la deriva "sociale liberale" del partito.
Dopo le dimissioni di Rocard a seguito della disfatta elettorale alle elezioni europee del 1994, Poperen sostiene il “ riallineamento “ a sinistra proposto da Henri Emmanuelli che deve cedere tuttavia la direzione del PS a Lionel Jospin, nominato, dai militanti, candidato alle presidenziali del 1995.

Con la sua morte, il 23 agosto 1997, la sua corrente non gli sopravvive. Una parte, segue Marie-Thérèse Mutin, e si mantiene costituita in corrente , ottenendo, sempre nel 1997, il 5,4% al congresso di Brest (1997), ma poi sparisce. La maggior parte dei “ poperenisti “ seguono, invece, la corrente Nouveau Monde, poi Un Monde d'Avance,, guidata prima da da Henri Emmanuelli e poi da Benoît Hamon.
Recentemente Emanuele Maurel, capo di fila della corrente "Maintenant La Gauche", al congresso di Tolosa del 2012, ha voluto considerarsi erede dell’esperienza politica di Poperen, dimostrando quale impatto ha ancora in seno alla sinistra socialista francese il ricordo e la tradizione di Poperen.
Concludiamo questo breve ricordo di Poperen, ricordando che Egli ricoprì vari incarichi nella sua lunga carriera politica. Nel 1988, divenne Ministro per le relazioni col Parlamento nel primo governo Rocard , carica che conservò anche nel nel secondo Gabinetto Rocard, nel giugno 1988. Fu anche Ministro senza portafoglio per le Relazioni col Parlamento, nel Governo di Édith Cresson, dal 1991 al 1992. E’ stato inoltre Deputato del PS per il Rodano dal 1973 al 1988 e Sindaco di Meyzieu dal 1977 alla sua morte nel 1997.

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