Tutti si stanno interrogando, in
questi giorni, specie a sinistra, sul futuro di Migliore e di quei compagni e
compagne ex di SeL che hanno deciso di lasciare il partito di Vendola.
E’ tutto un pullulare di ipotesi, un
susseguirsi di incontri, tra i quali, ci informa “Avanti”, anche quello con
Marco Di Lello, capogruppo della componente del PS nenciniano nel Gruppo Misto.
Ed è ben comprensibile l’attenzione
che il PS nenciniano dedica a quanto si sta consumando in SeL.
In termini tattici stabilire
“contatti” con Migliore e i suoi compagni potrebbe anche portare, almeno
secondo i dirigenti del socialismo nenciniano, alla creazione di un gruppo unico,
legittimando in seno al PSI l’attuale linea politica, sempre più contestata,
anche all’interno del partito, e, quindi, traballante.
Al di là di quello che sperano
Nencini e suoi “colonnelli” ciò che è certo è che si tratta per Migliore e i
suoi compagni di scegliere cosa fare.
Le possibili opzioni in campo sono: Aderire,
sic et simpliciter, al PD, Creare un gruppo insieme ai socialisti nenciniani,
liberandosi e liberandoli dal limbo del gruppo misto o lavorare ad una
iniziativa autonoma ma aperta volta contribuire alla riaggregazione dell’area
del socialismo autonomo e democratico in questo Paese.
Credo che la scelta di aderire o
meglio confluire nel Pd non richieda in sé alcun commento essendo evidente che
se fosse questa l’ipotesi prescelta finirebbe per segnare , di fatto, la fine
della loro azione e della loro elaborazione politica.
La scelta ipotetica, invece, di fare
gruppo con i nenciniani, avrebbe un valore tattico di breve periodo dato che è
sempre più chiaro che il PSI è oramai definitivamente allocato nel “back yard”
(cortile) del Pd. Non è del resto un segreto che i nenciniani dipendano
elettoralmente e strategicamente dal PD.
Se i compagni ex SeL scegliessero
questa “via” si tratterebbe, essenzialmente, di una sorta di traghettamento di
fatto, anche se diluito, verso il cetaceo PD.
Noi socialisti autonomi espressione
di quel socialismo indipendente che si oppone, programmaticamente e
politicamente, alla deriva filo PD dei nenciniani, preferiremmo che questi
compagni, queste compagne ex SeL scegliessero potendo di operare per la riaggregazione
dell’area del socialismo autonomo e democratico. Ben comprendiamo che una
siffatta opzione, implica la scelta di una “strada” politica più difficile,
meno immediata e gratificante specie nel breve e medio periodo.
Mettersi al servizio, infatti, della
costruzione, politica e sociale, di un movimento che si rifaccia alla migliore
e più attenta tradizione italiana, europea ed internazionale del socialismo e
della socialdemocrazia di sinistra, con robusti riferimenti alla sinistra del
PSE, non è cosa facile.
E’ un “percorso”, ben lo
comprendiamo, lastricato di difficoltà ma è altresì l’unico che potrà
sottrarre, a nostro avviso, Migliore e i suoi, al pericolo concreto di un “oblio
controllato” tra le braccia del PD, oggi, partito di potere “all catch ”.
E’ di tutta evidenza che il nostro è
un auspicio, dato che non ci sfugge, come è ovvio che sia, che l’ultima parola
spetta a Migliore e ai suoi compagni e tuttavia abbiamo come espressione del
socialismo autonomo di sinistra il dovere di segnalare a questi compagni, con
cui condividiamo tanto a livello ideale, i pericoli cui, a nostro avviso, vanno
incontro nell’immediato futuro qualora rinunciassero o derogassero dalla loro
autonomia di pensiero ed organizzativa.
Fabio Cannizzaro
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