lunedì 20 aprile 2020

RICORDANDO IL MASSACRO DI LUDLOW, LA STORIA DEL SINDACALISMO E DEL SOCIALISMO STATUNITENSE E TANTO ALTRO…



Alcune compagne e alcuni compagni, talvolta, assorbiti esclusivamente dalla nostra realtà quando pensando al socialismo statunitense compiono l’errore di pensare che questo movimento non abbia storia o radici. La realtà è ben diversa.
Abbiamo modo, oggi, di ricordare un evento accaduto 106 anni fa che appunto smonta questa falsa percezione.
Il 20 aprile 1914, in Colorado, a Ludlow  ebbe luogo un feroce massacro frutto della brutale repressione di uno sciopero di minatori da parte delle “milizie” dei proprietari delle miniere.
Furono 21 i morti  e tra questi 12 fra donne e bambini.
La mobilitazione a Ludlow e la bestiale repressione che seguì rientravano in una stagione di attivismo sindacale dalle profonde implicazioni politiche che impegnò 12.000 lavoratori statunitensi in lotta e che durò ininterrottamente dall'autunno del 1913 fino alla fine del 1914.
Fu una stagione di mobilitazioni operaie negli U.S.A. mentre attiva e vitale era nel Paese l’azione dei socialisti.
 Si pensi, per esempio, all’attivismo di Eugene V. Debs, che era uno fondatori degli Industrial Workers of the World (IWW) e più volte candidato alle Presidenziali per il Partito Socialista d'America.
Il massacro di Ludlow fu e resta uno spartiacque nella storia del movimento operaio e socialista statunitense e dimostrò nella sua drammaticità come il grande Capitale fosse intenzionato a difendere le sue prerogative economiche e di potere ad ogni costo, compreso il sangue degli operai e delle loro famiglie.
Ricordare quanto accadde più d’un secolo fa a Ludlow è utile, doveroso e noi socialisti siciliani di xQS non ci sottraiamo al ricordo anche se questi eventi appaiono lontani nello spazio e nel tempo.
Ricordare quei fermenti sociali e politici serve anche a molti per smettere di avere atteggiamenti eurocentrici che portano a giudizi sommari sul socialismo americano.
Un socialismo dalla storia densa di avvenimenti e lotte che oggi, tutt’altro che casualmente è rinato, forte dell’apporto giovanile, grazie ad alcuni leader come, in primis, Bernie Sanders o anche Alexandria Ocasio-Cortez.
Per certi versi anzi il socialismo statunitense si trova, oggi, in condizioni oggettivamente migliori rispetto al nostro, troppo orientato verso un recente passato che è oramai, piaccia o no, definitivamente alle spalle.
I socialisti statunitensi, con le loro analisi e con la loro militanza mostrano, invece, di guardare al futuro e di pensare a forme di presenza e militanza nuove mentre, ahinoi, molti socialisti qui da noi si attardano a cercare di riprodurre formule politico-organizzative tanto vetuste quanto oggettivamente inutili ed antidemocratiche.
Ed intanto il paese è e resta vittima del neoliberismo classista.

Fabio Cannizzaro

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